Roberto Melli
(Ferrara 1885 – Roma 1958)
Signora col cappello nero (Ritratto di Zoe Lampronti Campagnano), c. 1913
Gesso, cm 37,5 x 41 x 28,5
Ferrara, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea “Filippo de Pisis”, inv. 589
Dopo una prima formazione ferrarese, Melli si trasferisce a Genova dove si cimenta con materiali e tecniche diverse, dall’incisione alla modellazione, all’insegna dell’estetica secessionista e della comunione tra le arti. Nel 1910 approda a Roma, che diventa sua patria d’elezione. Nel periodo che precede la prima guerra mondiale si dedica prevalentemente alla scultura sviluppando un linguaggio originale che risente del clima del nascente futurismo. Signora col cappello nero (Ritratto di Zoe Lampronti) del 1913 è una testimonianza preziosa della riflessione del tutto personale condotta da Melli sul dinamismo plastico di Boccioni. L’artista ferrarese sembra concentrato soprattutto a indagare le relazioni tra la figura e l’atmosfera, piuttosto che interessarsi all’energia della materia in movimento che era al centro della poetica futurista. Focalizza quindi la sua attenzione sui contrasti di luce e ombra che gli permettono di costruire il soggetto come una concatenazione di volumi pieni e vuoti. Il titolo dell’opera, con il riferimento al “cappello nero”, dichiara la propensione a misurarsi con i rapporti cromatici e preannuncia l’imminente approdo di Melli alla pittura. Tutti questi elementi indicano un’affinità con le sculture in cera di Medardo Rosso e con la pittura di Paul Cézanne.
La scultura ritrae la poetessa fiorentina Zoe Campagnano Lampronti. Di questo soggetto è nota una versione in bronzo, esposta alla II Esposizione Internazionale d’Arte della Secessione, un gesso pubblicato nel 1918 su «Valori Plastici», rivista fondata da Melli assieme a Mario Broglio. Nel 1960 la vedova dell’artista, Anna Meotti Melli, donò al Comune di Ferrara il gesso assieme ad altri due ritratti.