La signora in rosa (Ritratto di Olivia Concha de Fontecilla), 1916
Olio su tela, cm 163 x 113
Museo Giovanni Boldini, inv. 1386
A partire dalla fine del primo decennio del Novecento, lo stile di Boldini diventa sempre più audace: la materia pittorica, sfrangiata e sfilacciata, viene stesa a grosse ed energiche pennellate in grado di rendere anche i riflessi dei pregiati tessuti degli abiti. La scelta ormai consueta di ritrarre le modelle in atteggiamenti eleganti ma disinvolti, quasi non fossero in posa, conferisce ai ritratti quella peculiare nota di modernità con la quale l’artista aveva saputo rinnovare il canone classico del ritratto ufficiale.
La signora in rosa, realizzata nel 1916, è una delle prove più riuscite della tarda maturità di Boldini. Pare che l’effigiata appartenesse alla famiglia cilena Subercaseaux-Concha-Errázuriz e che fosse la nipote di Emiliana Concha de Ossa, modella di Boldini nel 1888 per il celebre Pastello bianco. L’eccezionale abilità pittorica unita ad un ricco repertorio di pose ricercate e ad un’ampia gamma di accordi cromatici fanno di lui, nonostante l’età ormai avanzata, ancora uno dei più contesi ritrattisti del bel mondo.